by karla | 6:30 pm

È il titolo di un libro che ho per ora solo iniziato a leggere. Sono circa a metà ma già mi ha fatto riflettere molto.

Inizio scioccante: quando il virtuale prende il sopravvento

È strano come i libri possano influenzare il nostro modo di vedere il mondo, spingendoci a riflettere su aspetti della vita che spesso diamo per scontati. Il mio viaggio in questa riflessione è iniziato con un libro che ha un titolo intrigante: “Le Non Cose.” Questa lettura mi è stata suggerita dai social media, in particolare da LinkedIn, e vorrei ringraziare l’autore del post che me l’ha fatto scoprire.

Mentre mi avvicino alla metà del libro, sono già pervasa da un senso di inquietudine ma anche consapevolezza. La consapevolezza che c’è ancora tanto da leggere e da imparare. Il che è fonte di gioia per me. Tuttavia, ho deciso di condividere alcune delle mie riflessioni in questo articolo, anche se so di avere ancora molto da scoprire.

Viviamo in un mondo digitale: dove sono finite le cose?

Il libro esamina il nostro nuovo mondo digitale, in cui la nostra esistenza sembra essere sempre più legata all’informazione. Nel corso del tempo, abbiamo perso il controllo a favore del nostro “dito,” che è diventato lo strumento principale per accedere al mondo virtuale. È il nostro strumento di scelta. Questo cambiamento ha comportato un radicale spostamento di prospettiva. Le cose materiali hanno perso il loro valore, e il consumismo dilagante ci spinge a cercare costantemente nuove esperienze e nuovi oggetti, spesso dimenticando il valore delle cose reali. 

La tecnologia, che una volta era un segno di progresso e innovazione, ora diventa obsoleta in un batter d’occhio. Questo essere digitali  può rendere difficile il rapporto con l’Altro, che spesso non sappiamo nemmeno chi sia.

La perdita della libertà e la sfida della verità

Il libro solleva anche una domanda inquietante: tra tutte le informazioni accumulate, quanto di ciò che sappiamo è realmente vero? Questa sfida della verità mina la nostra libertà. Non siamo più liberi di percepire il mondo in modo oggettivo, ma siamo costantemente influenzati da ciò che leggiamo online e da ciò che i media ci presentano. La nostra visione del mondo è plasmata da forze invisibili che spesso non riusciamo a controllare.

Nonostante queste sfide, cerco di mantenere uno spirito critico mentre leggo il libro. Non credo che tutto sia perduto, anche se il quadro può sembrare spaventoso. In un mondo in cui la tecnologia e l’informazione sono così predominanti, è importante fermarsi e osservare, sia il mondo che noi stessi. Proprio l’altra mattina, mentre aspettavo il tram, ho letto queste parole scritte sul muro davanti: “see the sound of Freedom!” Scritte evidentemente a quattro mani, il “of Freedom!” ha un colore diverso e un carattere diverso, ma insieme formano un periodo armonioso e perfetto. Un messaggio potente. Questo mi fa riflettere sul fatto che, nonostante le sfide, ci sia ancora speranza.

La speranza in un mondo digitale

In un mondo in cui il virtuale sembra aver preso il sopravvento sul reale, è fondamentale mantenere uno spirito critico e continuare a cercare il significato al di là delle apparenze. Il libro “Le Non Cose” offre un’opportunità per esplorare questi temi e per mettere in discussione il nostro rapporto con la tecnologia e l’informazione. Nonostante le sfide, c’è ancora speranza, e possiamo cercare di riappropriarci della nostra libertà e del nostro senso di verità. Continuerò a leggere il libro con interesse, sperando di scoprire ulteriori spunti di riflessione e condividendo le mie scoperte con chiunque voglia curiosare e leggere.

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