man holding sword
by karla | 6:33 pm

C’è un motivo per cui il Don Chisciotte è per me un romanzo intramontabile. E forse non solo per me. È un personaggio fantastico, pieno di contraddizioni ma al tempo stesso straordinariamente umano. D’altronde, chi è colui che riesce a fare tutto ciò che gli salta in mente se non un pazzo? Il saper seguire i propri sogni rimanendo fedeli a se stessi è un’arte di cui sono capaci pochi, purtroppo.

Ho simpatizzato subito con il protagonista e il suo amico Sancho Pansa. Non potevo fare altrimenti, conoscendomi. Così faccio in ogni romanzo o film che vedo. Mi rivedo nel protagonista, solitamente “sfigato”, ma che per qualche strano motivo ce la fa tra mille peripezie. Mi sento un po’ così. È questo il motivo dell’articolo.

Don Chisciotte è un personaggio eterno, creato dalla penna di Miguel de Cervantes nel lontano 1605, ma le sue avventure e il suo spirito ribelle sono ancora attuali oggi. Perché? Perché Don Chisciotte rappresenta la lotta per i propri ideali, anche quando sembrano folli agli occhi del mondo.

La follia di Don Chisciotte

Don Chisciotte, o meglio, Alonso Quixano, è un nobile spagnolo che ha perso la testa a leggere troppi libri di cavalleria. La sua mente si confonde tra realtà e finzione, fino a credere di essere un cavaliere errante pronto a difendere gli oppressi. La sua “follia” lo spinge a combattere contro mulini a vento che lui vede come giganti malvagi e a salvare donne inesistenti da pericoli immaginari.

Ecco dove risiede il fascino di Don Chisciotte. La sua follia è la sua forza. Ci insegna che, a volte, dobbiamo osare essere diversi, anche se questo significa essere etichettati come “pazzi”. È un richiamo a non perdere mai la connessione con i nostri sogni, non importa quanto assurdi possano sembrare agli altri.

Don Chisciotte è anche un’icona di fedeltà a se stessi. Nonostante le risate e le derisioni degli altri, lui rimane saldo nelle sue convinzioni. Ci ricorda che la vera grandezza sta nell’essere autentici, anche se questo significa essere “pazzi” agli occhi del mondo.

L’amicizia e la tenacia

L’amicizia tra Don Chisciotte e Sancho Pansa è un altro elemento straordinario del romanzo. Don Chisciotte è l’ideologo, il visionario, mentre Sancho è il realista, l’amico leale che segue il suo “pazzo” signore. Questa amicizia incarna la forza che deriva dalla diversità e dalla complementarietà delle persone. 

In un mondo che spesso ci chiede di conformarci, Don Chisciotte ci insegna a essere audaci e a credere nei nostri ideali. Ci rammenta che la “follia” può essere un atto di coraggio, e che la fedeltà a se stessi è la chiave per realizzare i sogni più stravaganti. La sua storia è un richiamo a vivere la vita con passione, a non temere la diversità, e a coltivare le amicizie più improbabili. Così è la vita, una serie di avventure stravaganti, se abbiamo il coraggio di abbracciarle. Don Chisciotte, l’eterno cavaliere errante, è un compagno di viaggio che continuerà a ispirare generazioni ancora a lungo. Almeno è quello che mi auguro.

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