by karla | 11:43 am

Nonno, platz!

Esclamazione quanto meno geniale del nipotino. Anni 3. In famiglia ormai siamo tutti poliglotti e onestamente non ne vedo lati negativi. Anzi, fonte di ispirazione inesauribile.

Al punto da inventare espressioni nuove e coniare termini bizzarri, assimilabili comunque a degli apax nonostante siamo tutti consapevoli che repetita iuvant. Importante è capirsi. “Eh me so capita io!” diceva Monica, la  protagonista del film Come un gatto in tangenziale.

“Nonno”, in italiano suona sempre più gentile e di cuore, “Platz”, in tedesco, molto conciso e chiaro. Vuoi qualcosa? Chiedila gentilmente e in modo inequivocabile e rispettoso. Connubio straordinario.

La bisnonna ha dato l’incipit a tutto questo. Indimenticabile la “kamomilica”  tanto per fare un esempio. Eppure capivamo tutti. “Siediti su quella fotelja la” era un’indicazione chiarissima.

Finora abbiamo mescolato le radici Italiane e Croate ma ormai è bene acquisire anche il valore aggiunto di almeno un altro idioma. Quello del nipotino ad esempio, a tratti chiaro e a tratti ancora la lingua dei Minions ma importante è capirsi.

Le contaminazioni che aiutano a crescere, a connettersi e condividere nell’ottica più inclusiva possibile. E per farlo lo strumento fondamentale è la comunicazione e il linguaggio. Questo il tema su cui abbiamo lavorato recentemente, come soci FIDA di Trento, e che sfocerà in una mostra collettiva di fine anno.

Nonno, platz!

Strumento potente nella sua semplicità la comunicazione. Può far ridere, può essere crudele, può unire, può separare…in ogni caso provoca se decontestualizzato.

Dopo la guerra civile nella ex Jugoslavia si è sentita la necessità di separare nettamente il Croato dal Serbo e viceversa (fino ad allora un’unica lingua scritta solo in maniera diversa). Forse per la voglia di tutti di chiudere quel triste capitolo e andare avanti. Gli esperti si sono inventati qualsiasi cosa e i comici altrettanto per sdrammatizzare. Avessero ascoltato i bambini….

Nonno, platz! 

: ( :  TU DECIDI

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Macropuntinismo e oltre