red stop word coming out of a typewriter
by karla | 6:33 pm

Si, direi proprio di sì. La mia tecnica del diversivo funziona talmente bene che mi sto concentrando più sul diversivo che sull’opera per la prossima mostra. Ed è evidente che il diversivo sia la scrittura. Ultimamente scrivo tanto, sembro fonte inesauribile di idee. Descriverei scenografie in questo momento piuttosto che dipingerle. E così sia! Perché negarmi questo momento esplorativo? Magari ne uscisse una commistione di espressioni. In effetti potrebbe essere un’idea.

Il blocco dello scrittore e la creatività: quando la difficoltà diventa fonte di ispirazione

“La letteratura nasce dalla difficoltà di scrivere non dalla facilità. Dove la penna ti si inceppa, dove non riesci a esprimerti, di lì e solo di lì potrai cominciare a fare letteratura. Scava in quel punto, lavoraci, rosicchia il tuo osso con pazienza. Tutto il resto puoi lasciarlo perdere: dove la penna scorre facile non nasce niente di buono.” – Italo Calvino

Italo Calvino, con questa citazione, ci introduce al misterioso mondo del blocco dello scrittore, una sfida che affligge scrittori, artisti e creativi di ogni genere. Tuttavia ci suggerisce che è proprio in questi momenti che nasce la vera letteratura. È il punto in cui la difficoltà di esprimersi ci spinge a scavare più a fondo, a lavorare con pazienza e a trovare la vera essenza delle nostre parole.

Creatività e crisi: una relazione complessa

L’arte per me è un rifugio nei giorni bui, una luce che sorge dall’oscurità. Rifletto sulle tele dipinte che adornano il mio studio, e mi rendo conto che sono nate in periodi di crisi. Il paradosso qui è che i lavori più belli spesso emergono da periodi turbati e tristi. Questo può sembrare controintuitivo, ma è un aspetto affascinante della creatività umana. Le delusioni d’amore, gli insuccessi, gli esami andati male – tutto ciò può diventare il terreno fertile da cui sorgono idee straordinarie.

Lavori su commessa vs. creazione personale

Guardo ai lavori su commissione e riconosco che spesso mancano della profondità e dell’intensità dei miei sforzi personali. Sono uno di quei rari casi, una creatura che passa attraverso periodi bulimici di creatività, seguiti da lunghi periodi stitici. E questo è accettabile. È il ciclo naturale della mia esistenza artistica, un flusso che è in costante evoluzione.

In questo mondo di alti e bassi, ho imparato a abbracciare la mia incoerenza creativa. La penna può scorre con grazia o inciampare in una lentezza ostinata, ma entrambi sono necessari. La creatività non può essere domata o forzata, ma deve essere rispettata come un fiume in piena o un ruscello silente.

Allora, non temo il blocco dello scrittore o la sua controparte creativa. In essi, trovo il mio centro, la mia vera essenza come artista. Sono le tempeste interiori che plasmano il mio lavoro, che danno vita alle parole e ai colori. È in questi momenti di difficoltà che trovo la mia più grande ispirazione, e sono grata per ogni curva del mio strano viaggio creativo.

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