by karla | 8:52 am

Ieri sera è stata finalmente la serata tanto attesa, un appuntamento con la bellezza e l’arte che non potevo perdermi. L’intervento di Vittorio Sgarbi in occasione del Festival della Bellezza, dal titolo azzeccatissimo “Gli Invisibili,” era imperdibile. Appena ho saputo che si esibiva al Teatro Romano, ho preso due biglietti senza neanche sapere chi mi avrebbe accompagnata. Ormai ho imparato a fare così, perché so che in un contesto come questo, qualcuno di straordinario si fa sempre avanti.

Così mi sono ritrovata nel suo credo habitat natale, almeno professionalmente parlando. Quando si ascolta Vittorio Sgarbi parlare di arte e cultura, non si può fare altro che rimanere a bocca aperta. È un maestro nell’arte di esplorare l’invisibile, di far emergere ciò che spesso sfugge alla nostra attenzione.

La cornice dell’evento era minimalista e pulita, il palcoscenico non distoglieva l’attenzione dalle immagini delle opere dei grandi nomi dell’arte, affiancate da quelle degli invisibili. Questa ricerca geniale ha il potere di far emergere il talento anche di artisti che fino a poco tempo fa erano sconosciuti al grande pubblico.

Un viaggio senza tempo: 90 minuti di pura bellezza e meraviglia

L’intero spettacolo è stato come un viaggio unico tra le bellezze invisibili. Una poesia che è durata circa 90 minuti, senza pause, regalandoci quell’effetto “wow” che solo Sgarbi sa creare. 

E mentre ero immersa in questo mondo di bellezza, ho notato il bicchiere sul tavolino e le due bottigliette d’acqua intatte. Era come se il tempo si fosse fermato, e l’arte avesse preso il sopravvento su ogni altra cosa. Ecco cosa rende unico il Festival della Bellezza e l’intervento di Vittorio Sgarbi: la capacità di farci dimenticare tutto il resto e concentrarci solo sulla bellezza che ci circonda, anche se spesso è invisibile agli occhi. È stata davvero un’esperienza straordinaria, un viaggio nella bellezza che non dimenticherò mai.

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