by karla | 8:01 pm

Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate,
I am the captain of my soul.

– William Ernest Henley –

E dire che ho riscoperto questa poesia grazie all’omonimo film rivisto recentemente. Questa meraviglia è diventata famosa per il suo messaggio di determinazione e speranza nonostante le sfide della vita.

Ne avevo proprio bisogno in questo periodo di nuove sfide e cambiamenti appunto. Sarà questo il motivo per cui l’ho ritrovata. L’ennesima dimostrazione che per ogni cosa c’è il giusto tempo, importante continuare a muoversi….già, facile solo a dirsi.

In questo moto perpetuo concedersi una pausa per fare un bilancio e ripartire credo sia lecito ma anche doveroso. Dicono che se non ti fermi tu ti fermi la salute. Ho appurato la validità del teorema e in più di un’occasione (Tanto per essere sicura. Repetita iuvant, giusto?). Tanto noi artisti, credo di poter parlare per molti, non siamo contenti se non stiamo male. Ok, riformulo. I migliori lavori ed espressioni creative nascono da periodi difficili, sofferti e comunque di cambiamento.

Per citarne alcuni tra i più famosi

Vincent van Gogh ha trascorso gran parte della sua vita lottando contro la depressione e la solitudine, ma è stato proprio attraverso questa sofferenza che ha creato alcune delle sue opere più famose, come “I girasoli” e “La notte stellata”. Anche Frida Kahlo, pittrice messicana, ha sofferto di numerosi problemi di salute a causa di un grave incidente d’auto, e ha trasformato il suo dolore e la sua sofferenza in potenti dipinti che esploravano temi come l’identità, la sofferenza e l’empowerment femminile. Inoltre, il poeta e cantautore Bob Dylan ha trasformato la sua esperienza di vita difficile durante la guerra del Vietnam in brani indimenticabili come “Blowin’ in the Wind” e “The Times They Are A-Changin'”, che sono diventati inni per la pace e la giustizia sociale.

Che dire…temo che per arrivare a produrre un vero master piece io abbia ancora un bel po’ di strada da fare ma posso dire di aver ottenuto grandissime soddisfazioni già dal “solo” non mollare mai.

Invictus. O meglio…comunque vada sarà un successo!

 

 

 

 

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