Seguono critiche scritte da alcuni curatori che hanno lasciato il segno nel mio percorso artistico. Tutto critiche costruttive che spero di aver tradotto in opere e dipinti successivi. Sono quelle critiche che come pietre miliari segnano e indicano la via.

“L’artista, spinta da una forte carica emotiva, propone opere dal temperamento inquieto, smanioso sorprendente esplorando da vicino le condizioni intimistiche dell’umanità. Karla presenta una serie di dipinti raffiguranti ritratti femminili, una sorta di pixel in cui si intravvedono volti quasi accennati o incompiuti ma che trasmettono emozioni e sensazioni attraverso forme e colori che indicano una propensione alla vita. L’artista propone quasi delle istantanee che le permettono di indagare a fondo il suo rapporto con l’essere umano, infatti nei suoi lavori si esibiscono insieme due versanti diversi di se stessa, da una parte il fattore estetico e dall’altra quello emozionale.

Questa dicotomia porta Karla ad esplorare ed interagire direttamente con il mondo umano andando ancora più in profondità per scoprire ogni volta come l’infinitamente piccolo richiami l’infinitamente grande. La sua produzione pittorica è dedicata prevalentemente alla certezza del recupero dei valori che fermano il tempo e ci proiettano in una nuova dimensione.”

Antonio Castellana, 2023

Ho visto il suo bellissimo book o catalogo nel quale sono raccolte le esperienze artistiche della sua vita che, credo di aver compreso, non si limitano all’arte figurativa, ma coinvolgono la musica, la letteratura, la danza e soprattutto i pensieri dei grandi del passato, più o meno prossimo, che hanno lasciato una traccia nel suo cuore. 

Ho trovato tutto molto interessante: gli inizi molto scolastici e soprattutto dettati da ricordi e pensieri familiari, le successive ricerche sulle tecniche, che l’hanno portata a ripensamenti e cambiamenti importanti e repentini sulla medesima tela, il ribaltamento della figura, dalle origini realistiche, sconvolta dal movimento e dal colore, entrambi realizzati con grande forza e profonda energia. 

Ho letto ciò che pensa e ho compreso quanto la sua sfera intellettuale si sia impossessata della sua sfera emotiva, solo che tutto ciò mi ha trasmesso una sensazione di non finito che non ricorda le sculture michelangiolesche, bensì una rapida e affrettata conclusione del lavoro che lascia la comunicazione con l’osservatore, in questo caso io, in sospeso.

La sua fame di conoscenza, di ricerca di linguaggi diversi, la curiosità verso il mondo sono tangibili in ogni suo segno, materico, macro puntinato, o spatolato, ma purtroppo avverto un po’ troppa fretta nel giungere alla conclusione, quasi a un certo punto il suo lavoro non la interessasse più e  fosse già pronta ad intraprendere un nuovo percorso perché quello precedente lo ritiene già sufficientemente indagato...

Paola Cassinelli, 2021

“Karla è un’artista croata che ha coraggiosamente trovato la sua dimensione creativa in uno stile personale ed unico. Secondo l’artista si tratta di ”improbabile” puntinismo, meglio definito dai critici come “macro”. Nello specifico, l’opera di Karla si propone come una sorta di approfondimento visivo della realtà. Quando lo sguardo diviene sensibile, infatti, si giunge a penetrare la forma ed i suoi limiti divengono confusi. È una sensazione rara, che unisce percezione ed intelletto. La conseguenza di tale trasporto è la trasformazione del dettaglio in sospiro di vita. Quest’ultimo viene trasposto da Karla in ampie campiture dalle cromie sfumate, poetiche. È proprio la poesia dell’immagine che viene narrata dall’artista e nelle essenze profumate di queste armonie è possibile cogliere l’essenza del reale.”

Angela Calderan, Collettivo Trentasette, 2020

“….Questo particolare modo di esprimersi obbliga l’osservatore a mettere a fuoco l’immagine che a prima vista appare “sfocata”, avvolta in un’atmosfera di un tempo trascorso, come di un ricordo. I soggetti che ci presenta sono una carrellata di occhi, volti, sguardi di persone, ognuno dei quali porta con sé un proprio mondo, una propria storia in cui l’artista, a modo suo, cerca di farci entrare, indagandone l’essenza. Mondi lontani ma anche vicini di emozioni e sentimenti su cui Karla ci fa riflettere mettendo pian piano “a fuoco” e ricomponendo, sulla tela come nella nostra testa, situazioni ogni volta diverse e intime.”

Valentina Cramerotti, ottobre 2011

“Nel presente la mostra inaugurata in questi giorni, al Circolo Culturale Le Mura di Trento, si resta piacevolmente perplessi nel cercare una catalogazione precisa della corrente artistica alla quale si ispira l’artista. La stessa Klaser si autodefinisce “improbabile puntinista”. Possiamo ulteriormente precisare che si tratta di Macro-Puntinismo. Non so se tale definizione, nell’Oceano di termini coniati in campo artistico, esiste già. Se non lo è, onore e merito all’artista quale antesignana di tale corrente. Energiche pennellate di colori puri, acrilico su tela, danno un’effetto sgranato all’immagine, quasi sempre un volto di donna o di adolescente. Possiamo dire che si tratta di puntinismo visto al microscopio. Le pennellate creano volume, atmosfera, obbligano a mettere a fuoco l’immagine e fanno riflettere. L’espressione dei volti, sovente un po’ triste, contrasta con la vivace tavolozza dei colori usati.

Il risultato, nel complesso, è piacevole, denota lo sforzo dell’artista nella ricerca di un personale modo d’esprimersi. Penso che la tecnica usata potrebbe dare ottimi risultati anche in nature morte e paesaggi.”

Fabio Oss, Trentinomese, ottobre 2010

Macropuntinismo e oltre